domenica 14 giugno 2020

Riassunto. Step 24


Questo blog ha avuto lo scopo di analizzare nel dettaglio ogni aspetto della tecnologia, partendo banalmente dalla sua definizione, attraverso quello che potremmo definire un viaggio storico del concetto in questione. Infatti, siamo partiti in Grecia, origine della cultura Occidentale, con i primi miti che accennavano alla tecnologia (Icaro e Prometeo) e con i primi filosofi che ne hanno parlato. Nel corso della storia sono stati tanti i pensatori ed intellettuali trovatisi a confronto con questo tema come:  Bacone e la sua Nuova Atlantide e l’Instauratio Magna che hanno ispirato le moderne utopie tecnologiche, Heidegger e la questione della tecnica, dove il filosofo analizza l’essenza vera di questa in relazione con l’uomo, Mary Shelley e il tema della ribellione dell’uomo contro Dio attraverso la tecnologia del “Frankenstein”, i Futuristi e la loro passione per il progresso, Leonardo e il suo infinito amore per la conoscenza, grazie alla quale ci ha regalato stupendi esempi di avanguardie tecnologiche dell’epoca, così come Elon Musk, ai giorni nostri, è sempre al centro delle avanguardie ingegneristiche. Ma ancora, Leopardi stesso, anche non essendo tra i più tecnofili, riconosce come l’uomo e tecnica siano inevitabilmente collegate tra di loro. Nella storia contemporanea gli esempi di tecnologia sono tra i più variegati: dall’utilizzo di nuovi termini, al nuovo tipo di pubblicità e immagini, fino ad addirittura nuove serie tv o film sul tema, la tecnologia è spesso il fulcro delle notizie principali, sia per la sua immensa utilità, sia per i problemi etici ad essa collegati che ne mostrano i limiti, in particolare in questi ultimi mesi con la pandemia.
Quindi spero che attraverso questo blog qualcuno abbia viaggiato insieme a me nella storia della tecnologia imparando ad apprezzarla e a rispettare il legame connaturato tra uomo e questa.

mercoledì 10 giugno 2020

Mappa. step 23


Serie tv: Smile. Step 22


Puntata 1
X è un tranquillo ragazzo di Firenze, appassionato di arte e cultura, discreto a scuola, non troppo bravo con le ragazze e, di recente, appassionato all’hacking e alla parte del web nascosta ai più, il deep web e il dark web. In realtà iniziò tutto per gioco su Internet insieme ad un suo amico, Y. I due iniziarono ad apprendere nel lato oscuro di Internet i segreti dell’hackeraggio, con poche difficoltà a dirla tutta, erano molto bravi in ciò che stavano facendo, ma per i 2 rimaneva solo un gioco per passare il tempo. Nessuno si rende conto delle proprie azioni in Internet, perché è come se fossero in un altro pianeta, dove non ci sono conseguenze per le proprie azioni. Purtroppo, i ragazzi avrebbero scoperto a loro spese il valore delle proprie azioni in questo mondo senza regole.


Puntata 2
X e Y un giorno, per fare gli spacconi davanti ai loro amici, decisero di derubare, attraverso un bug delle microtransizioni online, qualcuno nel dark web, vantandosi davanti a tutti sui social dei soldi facili che avevano appena fatto. Primo problema della nuova frontiera tecnologica: tutto rimane per sempre impresso a fuoco nel cyberspazio, è impossibile cancellare ciò che si è fatto e siamo diventati tutti tracciabili, come anche X e Y. Infatti i 2 non sapevano di aver derubato Z, capo di un gruppo rivoluzionario di hacker chiamato “Smile” che hanno in mano informazioni riservate su tutte le persone più influenti del mondo, quindi potenzialmente hanno il potere di rovesciare governi. X si rese conto che qualcosa non andava quando, andando a trovare il suo amico, trovò la casa circondata da poliziotti che portavano via il cadavere senza vita di Y.


Puntata 3
Quelle che seguirono furono le ore più lunghe della vita di X nonché le ultime. Dopo esser scappato dalla paura da casa di Y tornò immediatamente alla propria di casa trovando anche lì poliziotti. Preoccupato entrò dal retro senza farsi vedere ed una volta entrato in camera sua trova sullo schermo del pc un grosso sorriso fatto di 0 e 1 che dice “clicca qui”. Gli “Smile” avevano mandato lui un messaggio abbastanza chiaro dove giuravano di rendergli la vita un inferno, e alla fine del messaggio un piccolo video di lui che uccideva Y. Era impossibile, eppure gli hacker erano riusciti a falsificare un video facendo in modo di incastrare il ragazzo, e questo video ormai era virale. Aprendo i suoi social scoprì che gli Smile non si erano fermati a questo, erano riusciti a trovare tutti i suoi scheletri nell’armadio e a crearne di nuovi, e a pubblicare tutto, causando così un attacco generale di tutto il web contro di lui. Alla fine al ragazzo non rimase che suicidarsi, non riuscendo a reggere la pressione e la rabbia creata dal web e dalla sua community.

mercoledì 3 giugno 2020

Etica. Step 21

La tecnologia è sempre stata al centro dei più importanti dibattiti etici nel corso dei secoli, divisa in un dualismo "diabolica"/"protettrice". Ovviamente il tema centrale del dibattito nello specifico è per lo più il progresso tecnologico: è giusto continuare a progredire se ciò può portarci al totale decadimento sociologico e morale o invece l'uomo vincerà sulla macchina riportando quest'ultima al ruolo di mero strumento?  A parer mio la domanda è mal posta e fuorviante, perchè presupporrebbe una sorta di coscienza intrinseca all'interno della tecnologia stessa, un qualcosa che appunto la renderebbe banalmente "buona" o "cattiva", ma qualsiasi prodotto meccanico e/o tecnologico è sprovvisto di tale qualità. Come abbiamo detto più volte in questo blog il rapporto tra uomo e tecnologia è incredibilmente saldo, anche in questo caso è la morale umana a dettare l'allineamento morale delle nuove frontiere tecnologiche, e sappiamo che questa è incredibilmente varia portando praticamente ad un problema irrisolvibile. Quello che si potrebbe fare è provare ad istruire le nuove generazioni, istituire una specie di educazione alla tecnologia, per evitare che i giovani del futuro usano impropriamente le tecnologie come facciamo noi ora.

martedì 2 giugno 2020

Leopardi tra filosofia e tecnologia. Step 20

Per scrivere le righe che seguiranno su Leopardi e il suo rapporto con la tecnologia, ho letto per la prima volta nella mia vita lo Zibaldone, e devo ammettere che è stupendo. La fluidità di pensieri che si susseguono permettono al lettore di entrare nella mentalità del grande poeta e di capire a fondo la sua poetica. Già da una lettura superficiale dell'opera si può intuire che Leopardi non era tra i pensatori più tecnofili, considerando anche che la sua produzione è post-illuminista, contrapposta agli ideali che hanno caratterizzato la fine del '700.  Ma, analizzando alcuni discorsi che il poeta di Recanati ha messo per iscritto sulla natura, si può notare come vengano collegati intrinsecamente l'uomo e la curiosità, causa prima del progresso tecnologico. Per esempio nel Febbraio del 1821 scrive:
"La curiosità o il desiderio di conoscere non è per la massima parte, se non l'effetto della conoscenza. Esaminate la natura, e vedrete quanto la curiosità sia piccola, leggera e debole nell'uomo primitivo; come non gli cada mai nella testa il desiderio di saper quelle cose che non gli appartengono, o che sono state nascoste dalla natura;[...] La curiosità, qual è oggidì, e da gran tempo, è una di quelle qualità corrotte, con uno sviluppo e un andamenti non dovuto, come tante altre qualità, passioni ec. buone ed utili, anzi necessarie in quel grado che la natura aveva dato loro, ma pessime e mortifere, quando sono passate ad altri gradi, e sviluppatesi più del dovere e modificatesi diversamente."
In questo passaggio si denota la diffidenza del poeta nei confronti della tecnologia e della curiosità, lasciando spazio ad un dibattito sulla corruzione dovuta alla corruzione della tecnica.

sabato 30 maggio 2020

Tecno-Utopia. Step 19


Nella cultura degli anni novanta del XX secolo cominciò a rifiorire un movimento del tecno-utopismo, legato al fenomeno delle società dot-com. Questa forma di tecno-utopismo riflette la convinzione che il cambiamento tecnologico rivoluzioni le società umane e che in particolare la tecnologia digitale - di cui Internet non era che un presagio modesto - aumenterebbe la libertà personale liberando l'individuo dal rigido abbraccio del grande governo burocratico. I "lavoratori della conoscenza" renderebbero le gerarchie tradizionali ridondanti; le comunicazioni digitali permetterebbero loro di sfuggire alla città moderna, un "residuo obsoleto dell'era industriale"
I suoi seguaci sostengono il superamento della suddivisione tradizionale tra partiti di destra e di sinistra, ritenendo che questa contrapposizione sia obsoleta. Tra i più noti autori del tecno-utopismo vi sono George Gilder e Kevin Kelly. Durante il grande successo delle società di servizi che basavano le proprie attività su Internet, detto "boom delle dot-com", la bolla speculativa ha dato adito a pensare che un'epoca di "prosperità permanente" fosse arrivata; il tecno-utopismo fiorì in genere tra la piccola percentuale della popolazione dei dipendenti delle aziende startup legate a Internet e/o aventi la proprietà di grandi quantità di titoli high-tech. Con la successiva e rapida diminuzione di valore dei titoli del mercato azionario, molti di questi tecno-utopisti delle dot-com dovettero rivedere alcune delle loro credenze a fronte del chiaro ritorno della realtà economica tradizionale.
Alla fine degli anni novanta e soprattutto durante il primo decennio del XXI secolo, le posizioni note come "tecnorealismo" e "tecno-progressismo" hanno avuto un forte supporto tra i sostenitori del cambiamento tecnologico come alternative moderate al tecno-utopismo. L'utopismo tecnologico comunque persiste nel XXI secolo a seguito di nuovi sviluppi tecnologici e del loro impatto sulla società. Ad esempio, molti giornalisti che si occupano di tecnologia e commentatori sociali, tra i quali Mark Pesce, hanno interpretato il fenomeno Wikileaks e il caso Cablegate dell'inizio di dicembre 2010 come precursori, o incentivi, per la creazione di una tecno-utopia.

Heidegger e il suo concetto della tecnologia. Step 18

Sin dall'apertura del Blog ho accennato spesso alla figura di Heidegger e al suo pensiero inerente al nostro tema. Fondamentalmente il filosofo non si è  mai schierato, non lo possiamo definire nè un tecnofobo nè un tecnofilo. Non c’è alcun giudizio di valore nella riflessione di Heidegger sulla tecnica. Non c’è né rifiuto, né accettazione, né indifferenza. Semplicemente analizza il profondo legame tra uomo e tecnologia: "Restiamo sempre prigionieri della tecnica e incatenati ad essa, sia che la accettiamo con entusiasmo, sia che la neghiamo con veemenza." Oltretutto Heidegger parla anche del ruolo "demoniaco" che la società ha attribuito alla tecnologia, affermando però che questa non è pericolosa, ma contiene in sè "il mistero della sua essenza". Mistero che va svelato affinchè l'uomo possa sentirsi libero e non vincolato dalla tecnica e dalla tecnologia, e che può essere svelato solo  da un nuovo incontro tra uomo e tecnica, che nasce dalla messa in discussione dell'essenza di questa, e non da una possibile regressione tecnologica. La libertà si può riottenere solo attraverso l'ordine e la programmazione che permettono di capire l'essenza della tecnologia, ovvero come parte ineluttabile del destino dell'essere. 

Riassunto. Step 24

Questo blog ha avuto lo scopo di analizzare nel dettaglio ogni aspetto della tecnologia, partendo banalmente dalla sua definizione , attra...